RILANCIAMO LE RINNOVABILI
Premesso che:
Green Italia - Verdi Europei chiede al Governo:
- il governo Renzi vuole finanziare il taglio del 10% della bolletta dell'elettricità per le PMI con il cosiddetto spalma incentivi, che prevede tagli, retroattivi, al settore delle rinnovabili per finanziare la misura;
- ormai da tempo si è esaurito il V conto energia e che non sono più previsti incentivi per il fotovoltaico e sono in rapida via di esaurimento gli incentivi anche per tutte le altre fonti rinnovabili;
- con la fine del conto energia per il fotovoltaico, e l’avvio del farraginoso meccanismo basato su aste e registri per le altre fonti, l'ultimo anno è stato molto difficile per le rinnovabili. Oltre alla chiusura degli incentivi a complicare la situazione per il settore ci sono anche una serie di interventi normativi retroattivi come quelli sui Prezzi Minimi Garantiti, Scambio Posto e i cambiamenti nel regime fiscale;
- la Strategia Energetica Nazionale (SEN), nasce già vecchia, in quanto non è possibile definire ‘strategia’ un documento che ha un orizzonte temporale di soli sette anni, periodo tra i più brevi in Europa e nel Mondo per documenti di questo tipo, dove per diminuire i costi dell’energia e ridurre le importazioni energetiche invece di puntare sulle Rinnovabili e sul risparmio energetico si decide di puntare sulle fonti fossili, con le trivellazioni petrolifere (15 miliardi di euro d'investimento per 15 mila addetti, contro i 7,8 miliardi di euro e i 266 mila addetti delle rinnovabili, al 2020). Rispetto all'efficienza energetica, non si predispongono gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi di 20 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti) di energia primaria al 2020: il 25% rispetto allo scenario di riferimento europeo. Solo il 5% in più rispetto gli obblighi imposti da Bruxelles;
Green Italia - Verdi Europei chiede al Governo:
- di ritirare immediatamente il decreto spalma rinnovabili;
- di rivedere la Strategia Energetica Nazionale al fine di andare oltre gli obiettivi al 2030 previsti a livello europeo per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, della quota di energia da fonti rinnovabili e di aumento dell’efficienza energetica, in un quadro di riferimento che preveda la completa de-carbonizzazione entro il 2050;
- e in particolare per le energie rinnovabili:
- premiare l'autoconsumo e i sistemi d'accumulo (storage);
- eliminare gli oneri concessori per gli impianti in Grid Parity e rilanciare i Sistemi efficienza di utenza (SEU) attraverso una liberalizzazione energetica dal basso contro i monopoli energetici;
- adeguare le reti elettriche con l'inserimento delle reti intelligenti (smart grid);
- eliminare tutti gli oneri impropri presenti nella bolletta elettrica (CIP6, sconti per energivori, sconti per le ferrovie, oneri nucleari, IVA, ecc.);
- armonizzare e semplificare, nel rispetto della VIA e della VAS, le procedure autorizzative − ripristinare la possibilità di installare impianti a terra su aree degradate, discariche ex industriali e cave con aumento di incentivi per chi prevede recupero e/o bonifica (modello amianto);
- obbligare le nuove costruzioni a essere autosufficienti per almeno il 70% del loro fabbisogno energetico;
- stabilizzare le detrazioni fiscali per gli impianti FV, anche per le aziende, valorizzando al massimo in concetto di autoconsumo e scambio sul posto;
- ripristinare forme incentivanti per la sostituzione dell'amianto sui tetti con impianti fotovoltaici che si erano rivelati unico modo efficace per dare reale attuazione alla legge sull'eliminazione dell’amianto;